Kenya.

 
 

Kenya: Appunti di viaggio.

Nell'immaginario collettivo il Kenya rappresenta il paese che più di tutti gli altri incarna il contatto con l'Africa selvaggia unito alle sue culture ancestrali, le savane popolate di animali, le spiagge incontaminate e le magnifiche barriere coralline. Il tutto incorniciato da foreste equatoriali, vette innevate e aridi deserti. Il Kenya è, infatti, il paese africano dove è più facile avvistare gli animali, ma il patrimonio è ricco anche per quel che riguarda le culture tribali e garantisce un affascinante viaggio indietro nel tempo, intriso di emozioni incredibili...

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Il Kenya è un paese che non necessita di presentazioni per gli spunti fotografici impareggiabili che può offrire.

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Il Parco Nazionale Tsavo è il più grande parco naturale del Kenya
estendendosi per una superficie di 25.000 Kmq.
Il centro abitato più vicino è il villaggio di Voi, nel distretto di Taita
.

In questo parco troviamo tra gli altri il timido Gerenuk, la famosa antilope giraffa, tipica di aree estremamente aride così come l’orice , detta anche l’antilope del deserto, l’unica in grado di spingersi ai margini dei deserti sabbiosi. Nondimeno E’ anche il territorio di specie come i Kudu minore adattati alle zone di vegetazione più fitta, gli impala e addirittura possiamo trovare il Bushbuck, timida antilope adattata a vivere nelle zone più verdi e fitte. Insomma il punto di forza di questo parco sicuramente non è la densità degli animali ma la varietà. Indubbiamente un safari a Tsavo, ci permette di avvistare una incredibile varietà di specie che difficilmente potremmo trovare tutte insieme in altre zone. Zebre, giraffe, bufali, ippopotami, leoni, leopardi e ghepardi, solo per citare i più famosi , ma sicuramente il simbolo dello Tsavo Est sono gli elefanti, perennemente rossi di terra e soprattutto…tanti.

✻ Tsavo national park

E903 - Kenya - 2°14' 45.4" S - 38° 23' 39.7" E

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2°14' 45.4" S

38° 23' 39.7" E

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Il Kenya è una terra che può risvegliare sensazioni antiche e profonde.

Forse perché è stata la culla del genere umano, riporta a qualcosa di ancestrale, che si riconosce, ma che è difficile da decodificare.

Qualcosa che sappiamo appartenere a tutti e che ci riporta tutti a uno stesso piano, nel cerchio della vita.

Rispetto delle regole della natura, senza forzature. Emozioni, desideri ed esigenze primitive, pure, semplici, inviolate, non mediate dalle sovrastrutture costruite per far da barriera e difendersi. Che permettono di sentire col cuore e di comunicare dal cuore, anche in assenza di parole.

Questo è quello che ho provato toccando il suolo africano, camminando su quella terra rossa, entrando in contatto con le persone, vedendo i paesaggi e gli animali nel loro habitat. E quando si prova questa sensazione, non si può dimenticare.

Il mal d’Africa è una struggente nostalgia di questa terra, della bellezza di un mondo incontaminato, ma anche la nostalgia di quella parte più vera ed essenziale di noi stessi che viene risvegliata. Come un ritorno a casa.

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…che altro dire… ci sarebbero tanti scatti ancora da inserire, tante emozioni che è difficile poter trasmettere… L’Africa con la sua natura rigogliosa e selvaggia, e il contatto con condizioni di vita cosi’ diverse dalle nostre, con una popolazione priva di sovrastrutture ed essenziale, lascia al ritorno quella nostalgia che si chiama Mal d’Africa, che fa fatica ad andarsene, e lascia una voglia pazzesca di tornarci.. Ed io spero proprio di tornarci, prima o poi.

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